Suggerimenti & nuovi trend 26.10.2017

"Cercasi personale urgentemente"

Strategie contro la carenza di personale qualificato nel settore alberghiero

Le imprese ricettive altoatesine hanno un problema ormai evidente e le stime degli esperti sono lì a confermarlo: ad oggi in questo settore mancano circa 3.000 addetti qualificati. Un fatto di per sé naturale, poiché con il moltiplicarsi di alberghi nuovi o ampliati cresce anche la domanda di personale. Ma il punto è: dove reperire queste professionalità? A facilitare le cose non contribuiscono certo gli orari e le condizioni lavorative spesso poco attraenti, le retribuzioni talora inadeguate o la tendenza ‒ purtroppo ancora diffusa in alcune aziende ‒ a considerare i tirocinanti come manodopera a basso costo. Men che meno aiuta lamentarsi o accusare altri per le difficoltà. Ciò che serve sono inziative nuove e creative da parte degli imprenditori, frutto di un ripensamento concreto e duraturo della cultura aziendale. A questo proposito abbiamo raccolto per voi alcuni spunti del consulente Albrecht von Bonin, che nel suo libro “Mitarbeiter suchen, finden, fördern, binden” (edizioni Matthaes Verlag) illustra le strategie più efficaci contro la carenza di personale qualificato nel settore alberghiero.

Migliorare l’attrattiva della propria impresa come luogo di formazione

Le scuole alberghiere pullulano di studenti, ma nelle aziende manca personale qualificato. Il motivo è che gli apprendisti ne hanno spesso le tasche piene già dopo il primo tirocinio. Come contromisura elaborate quindi un piano di sviluppo delle nuove leve, un elenco dettagliato di buone pratiche e di cose da evitare: no a straordinari, a lavoro extra non retribuito, a mansioni inferiori o estranee alla qualifica dell’addetto; sì a orari di servizio e ferie regolamentati, a una gestione costruttiva degli errori e a colloqui regolari di feedback. Concordate inoltre a tempo debito l’eventuale assunzione dell’apprendista dopo il suo diploma (voto minimo X), perché ciò rappresenta un incentivo per i giovani e al tempo stesso crea sicurezza nella pianificazione del futuro di entrambe le parti. Utile sarebbe anche proporre una formula retributiva attraente, un mix tra stipendio e benefits (ad esempio dei buoni regalo per il pernottamento in albergo o dei pasti al ristorante) quale dimostrazione di gratitudine e apprezzamento verso le nuove reclute. Organizzate inoltre delle visite “al backstage” per i giovani in età scolare che soggiornano con la famiglia nel vostro albergo: chissà che qualcuno di loro non scelga poi di formarsi da voi. Coinvolgete nell’opera di reclutamento di nuove leve anche i vostri apprendisti al secondo-terzo anno di formazione.

Impegnarsi attivamente nella fidelizzazione dei propri collaboratori

Winfried Völcker, direttore di hotel di lusso, ne è convinto: “Solo chi tratta i propri dipendenti con rispetto può fidelizzarli all’azienda”. Dunque non abbiate paura delle idee espresse dai vostri collaboratori, ma mostrate fiducia nella loro preparazione e nel loro talento. Coltivatene anzi le capacità attraverso programmi regolari e mirati di aggiornamento, che tra l’altro rendono la vostra azienda più attrattiva come luogo di lavoro. Per valorizzare i dipendenti, e quindi fidelizzarli, puntate anche sul loro senso di responsabilità, non da ultimo adottando una cultura costruttiva degli errori. L’errore è ammesso, e perciò non occorre affannarsi a nasconderlo, purché serva da lezione. In altre parole: “Puoi fare qualunque sbaglio, ma una volta sola”. In generale non esitate a investire sul e per il personale, perché di fatto rappresenta il vostro capitale più grande: alloggi curati, una lounge riservata, postazioni e dispositivi di lavoro ergonomici ecc. fanno sì che i dipendenti svolgano più volentieri le proprie mansioni. Assicurate loro un buon equilibrio tra vita privata e professionale, favorite la conciliazione tra lavoro e famiglia stabilendo in anticipo la rotazione dei turni di servizio e offrendo soluzioni part time.

E per finire un ultimo consiglio: non lesinate sulle dimostrazioni di gratitudine e apprezzamento, che oltretutto non costano nulla. Un semplice e sincero “grazie” da parte del superiore, ad esempio per la disponibilità a un cambio di turno o allo svolgimento di un compito supplementare, rinsalda la motivazione del lavoratore e, in definitiva, il suo attaccamento all’azienda.